La Camera dei deputati ed il Senato della
Repubblica hanno approvato
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Promulga la seguente legge:
ART. 1.
(Ratifica ed esecuzione).
1. Il Presidente della Repubblica è autorizzato a ratificare il Protocollo
aggiuntivo dell'Accordo tra la Repubblica d'Austria, il Regno del Belgio,
il Regno di Danimarca, la Repubblica di Finlandia,
la Repubblica Federale di Germania, la Repubblica ellenica, l'Irlanda, la
Repubblica italiana, il Granducato di Lussemburgo, il Regno dei Paesi
Bassi, la Repubblica portoghese, il Regno di Spagna, il Regno di Svezia,
la Comunità europea dell'energia atomica (EURATOM) e l'Agenzia
internazionale per l'energia atomica (AIEA) in esecuzione dell'articolo
III, paragrafi 1 e 4, del Trattato di non proliferazione delle armi
nucleari, con allegati, fatto a Vienna il 22 settembre 1998.
2. Piena ed intera esecuzione è data al Protocollo di cui al comma 1, di
seguito chiamato Protocollo, a decorrere dalla data della sua entrata in
vigore, in conformità a quanto previsto dall'articolo 17, paragrafo a) del
Protocollo stesso.
Avvertenza:
Il testo delle note qui pubblicato è stato redatto dall'amministrazione
competente per materia, ai sensi dell'art. 10, comma 3, del testo unico
delle disposizioni sulla promulgazione delle leggi, sull'emanazione dei
decreti del Presidente della Repubblica e sulle pubbicazioni ufficiali
della Repubblica italiana, approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n. 1092,
al solo fine di facilitare la lettura delle disposizioni di legge alle
quali è operato il rinvio. Restano invariati il valore e l'efficacia degli
atti legislativi qui trascritti.
ART. 2.
(Designazione amministrazioni competenti).
1. Per dare attuazione alle disposizioni contenute nel Protocollo si
designano:
a) il Ministero delle attività produttive competente per gli adempimenti
di cui agli articoli 2 e 3 (Comunicazione di informazioni), agli articoli
4, 5, 6, 7, 8, 9 e 10 (Accessi supplementari), all'articolo 14 (Sistemi di
comunicazione) ed all'articolo 15 (Tutela delle informazioni
confidenziali) del Protocollo;
b) il Ministero degli affari esteri competente per gli adempimenti di cui
all'articolo 11 (Designazione degli ispettori dell'Agenzia), all'articolo
12 (Visti) ed all'articolo 13 (Accordi sussidiari) del Protocollo;
c) il Ministero della difesa competente per gli adempimenti connessi alle
ispezioni nei siti militari e per l'effettuazione di studi, analisi ed
altre attività inerenti all'esecuzione del Protocollo nei luoghi militari
o di interesse militare.
ART. 3.
(Deleghe di competenza).
1. Per gli adempimenti di cui all'articolo 2, lettera a), il Ministero
delle attività produttive si avvale dell'Agenzia per la protezione
dell'ambiente e per i servizi tecnici (APAT), ai sensi dell'articolo 38
del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, e successive
modificazioni, e ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 8
agosto 2002, n. 207, stipulando apposite convenzioni quadro, secondo le
modalità previste all'articolo 10, comma 1.
2. Ferme restando le disposizioni di cui al comma 1, il Ministero delle
attività produttive affida all'Ente per le nuove tecnologie, l'energia e
l'ambiente (ENEA), ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto legislativo
30 gennaio 1999, n. 36, o ad altre istituzioni specializzate,
l'effettuazione di studi ed analisi e di altre specifiche attività
inerenti all'esecuzione del Protocollo.
Note all'art. 3:
- Si riporta il testo dell'art. 38 del decreto legislativo 30 luglio 1999,
n. 300 (Riforma dell'organizzazione del Governo, a norma dell'art. 11
della legge 15 marzo 1997, n. 59):
«Art. 38 (Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi
tecnici). - 1. È istituita l'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per
i servizi tecnici nelle forme disciplinate dagli articoli 8 e 9.
2. L'Agenzia svolge i compiti e le attività tecnico-scientifiche di
interesse nazionale per la protezione dell'ambiente, per la tutela delle
risorse idriche e della difesa del suolo, ivi compresi l'individuazione e
delimitazione dei bacini idrografici nazionali e interregionali.
3. All'Agenzia sono trasferite le attribuzioni dell'Agenzia nazionale per
la protezione dell'ambiente, quelle dei servizi tecnici nazionali
istituiti presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ad eccezione di
quelle del Servizio sismico nazionale.
4. Lo statuto dell'Agenzia, emanato ai sensi dell'art. 8, comma 4, prevede
l'istituzione di un consiglio federale rappresentativo delle agenzie
regionali per la protezione dell'ambiente, con funzioni consultive nei
confronti del direttore generale e del comitato direttivo. Lo statuto
prevede altresi' che il comitato direttivo sia composto di quattro membri,
di cui due designati dal Ministero dell'ambiente e due designati dalla
Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le
province autonome di Trento e di Bolzano. Lo statuto disciplina inoltre le
funzioni e le competenze degli organismi sopra indicati e la loro durata,
nell'ambito delle finalità indicate dagli articoli 3, comma 5, e 1, comma
1, lettera b), del decreto-legge 4 dicembre 1993, n. 496, convertito, con
modificazioni, dalla legge 21 gennaio 1994, n. 61.
5. Sono soppressi l'Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente, i
servizi tecnici nazionali istituiti presso la Presidenza del Consiglio dei
Ministri. Il relativo personale e le relative risorse sono assegnate all'agenzia.».
- Si riporta il testo dell'art. 10, comma 1, del decreto del Presidente
della Repubblica 8 agosto 2002, n. 207 (Regolamento recante approvazione
dello statuto dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi
tecnici, a norma dell'art. 8, comma 4, del decreto legislativo 30 luglio
1999, n. 300):
«1. Nei settori di propria competenza l'Agenzia svolge, su base
convenzionale, attività di collaborazione, consulenza, assistenza,
servizio, supporto alle altre pubbliche amministrazioni, secondo le forme
e le modalità definite con apposite convenzioni quadro approvate, previo
parere del Consiglio di Stato, ai sensi dell'art. 17, comma 26 della legge
15 maggio 1997, n. 127, dal Ministro dell'ambiente e della tutela del
territorio, su proposta del direttore generale, previa individuazione, da
parte dello stesso direttore generale, dei servizi soggetti a tali forme
di intervento e predisposizione dei corrispettivi ove non sussistano
specifiche disposizioni».
- Il decreto legislativo 30 gennaio 1999, n. 36, recante: «Riordino
dell'Ente per le nuove tecnologie,
l'energia e l'ambiente - ENEA, a norma degli articoli 11, comma 1, e 18,
comma 1, della legge 15 marzo 1997, n. 59», è stato abrogato dall'art. 25
del decreto legislativo 3 settembre 2003, n. 257. Si riporta, comunque,
per completezza d'informazione, il testo degli articoli 2 e 3:
«Art. 2 (Funzioni istituzionali). - [1. Per il perseguimento delle
finalità di cui all'art. 1, comma 2, all'ENEA sono attribuite in
particolare le seguenti funzioni:
a) svolgere, sviluppare, valorizzare e promuovere la ricerca e
l'innovazione, anche tramite la realizzazione di impianti dimostrativi e
la realizzazione di progetti pilota, per le finalità e gli obiettivi dello
sviluppo sostenibile, nel quadro del programma nazionale della ricerca ed
in linea con gli impegni scaturenti dalla partecipazione italiana
all'Unione europea e alle altre organizzazioni internazionali in tema di
energia, ambiente e innovazione tecnologica;
b) sostenere i processi di innovazione del sistema produttivo, in
particolare delle piccole e medie imprese, anche promuovendo la domanda di
ricerca e di tecnologia in conformità ai principi dello sviluppo
sostenibile;
c) favorire il processo di trasferimento tecnologico e delle esperienze
positive in campo energetico e
ambientale alle imprese, in particolare di piccola e media dimensione,
alle pubbliche amministrazioni nell'ambito degli indirizzi nazionali e
dell'Unione europea;
d) fornire, a richiesta, nei settori di competenza dell'ENEA, e
nell'ambito degli accordi di programma di cui al comma 2, supporto tecnico
specialistico ed organizzativo alle amministrazioni competenti per le
azioni pubbliche, in ambito nazionale ed internazionale, nonchè alle
regioni e agli enti locali per lo svolgimento delle funzioni e dei compiti
di cui all'art. 5 della legge 9 gennaio 1991, n. 10, ed anche di quelli ad
essi conferiti ai sensi del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112.
2. Al fine di garantire un pieno raccordo tra le proprie attività
istituzionali e gli obiettivi prioritari
della politica nazionale nel campo dell'energia e dell'ambiente, l'ENEA
conclude accordi di programma con il Ministero dell'industria, del
commercio e dell'artigianato, con il Ministero dell'università e della
ricerca scientifica e tecnologica e con il Ministero dell'ambiente, nonchè
con altre amministrazioni pubbliche, con le modalità di finanziamento
previste dall'art. 14]».
«Art. 3 (Strumenti). - [1. Per lo svolgimento delle funzioni di cui
all'art. 2, comma 1, l'ENEA può anche:
a) stipulare convenzioni, accordi e contratti con soggetti pubblici o
privati interessati;
b) realizzare e coordinare una rete operativa per la diffusione delle
informazioni, delle conoscenze e delle esperienze nei settori di
competenza;
c) creare un sistema di monitoraggio delle iniziative energetiche ed
ambientali in ambito locale e promuovere interventi dimostrativi in tali
settori;
d) promuovere, anche attraverso il finanziamento o la partecipazione
diretta, la creazione e la diffusione di iniziative per il perseguimento
di obiettivi di uso razionale dell'energia o di tutela dell'ambiente,
nonchè di progetti di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico;
e) favorire l'attività di formazione, in particolare post-universitaria,
anche al fine di consentire la crescita occupazionale qualificata].»
ART. 4.
(Sanzioni).
1. Chiunque produce, importa, esporta o comunque trasferisce, lavora o
impiega per la trasformazione, usa o detiene, acquista e vende i materiali
e le attrezzature previsti nel Protocollo è tenuto a fornire i dati e le
informazioni indicati negli articoli 2 e 3 dello stesso Protocollo,
secondo le modalità stabilite con decreto del Ministro delle attività
produttive, di concerto con il Ministro
dell'ambiente e della tutela del territorio, da adottare entro novanta
giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.
2. Chiunque, richiesto, omette o fornisce in modo non veritiero i dati e
le informazioni di cui al comma 1, è punito con l'arresto fino a quindici
giorni o con l'ammenda da 520 euro a 2.600 euro.
3. Le attività ispettive previste dagli articoli da 4 a 10 del Protocollo
sono condotte da ispettori dell'AIEA. Chiunque ne impedisce o ne ostacola
l'effettuazione è punito con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda da
3.000 euro a 15.000 euro.
ART. 5.
(Copertura finanziaria).
1. Per l'attuazione della presente legge è autorizzata la spesa di euro
517.680 per l'anno 2003 e di euro 305.935 annui a decorrere dal 2004. Al
relativo onere si provvede mediante corrispondente riduzione dello
stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2003-2005,
nell'ambito dell'unità previsionale di base di parte corrente "Fondo
speciale" dello stato di previsione del Ministero
dell'economia e delle finanze per l'anno 2003, allo scopo parzialmente
utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri.
2. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare,
con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
ART. 6.
(Entrata in vigore).
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della
sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inserita nella
Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto
obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge
dello Stato.
Data a Roma, addi' 31 ottobre 2003
CIAMPI
Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri
Frattini, Ministro degli affari esteri
Visto, il Guardasigilli: Castelli
LAVORI PREPARATORI
Senato della Repubblica (atto n. 2187):
Presentato dal Ministro degli affari esteri (Frattini) il 9 aprile 2003.
Assegnato alla 3ª commissione (Affari esteri), in sede referente, il 20
maggio 2003 con pareri delle commissioni 1ª, 2ª, 4ª, 5ª, 7ª, 8ª, 10ª, 13ª.
Esaminato dalla 3ª commissione, in sede referente, il 27 maggio 2003, 3 e
17 giugno 2003.
Relazione presentata il 20 giugno 2003 (atto n. 2187/A - relatore sen.
Provera).
Esaminato in aula e approvato il 24 luglio 2003.
Camera dei deputati (atto n. 4220):
Assegnato alla III commissione (Affari esteri), in sede referente, il 31
luglio 2003 con pareri delle commissioni I, II, IV, V, VII, VIII e X.
Esaminato dalla III commissione, in sede referente, il 17, 30 settembre
2003.
Esaminato in aula il 20 ottobre 2003 e approvato il 23 ottobre 2003.
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